Nei giorni scorsi ho letto una frase. L’ho trovata in un blog, era la citazione di un libro che non conoscevo: The Success Equation: Untangling Skill and Luck in Business, Sports, and Investing di Michael Mauboussin.
Diceva:
“Man mano che le persone diventano più brave in un’attività, la differenza tra il migliore e la media, e tra il migliore e il peggiore, diventa molto più stretta. Più aumentano le competenze, più la fortuna diventa importante.”
Mi ha fatto fermare. Rileggere. Pensare.
In un mondo (quello attuale) in cui siamo tutti iperspecializzati, in cui devi sgomitare solo per allinearti alla media, e in cui ogni passo avanti costa fatica, se è la fortuna a decidere chi spicca… allora che senso ha tutto il resto?
Intendiamoci: non sto dicendo che l’impegno non serva. Anzi, serve eccome.
Ti fa arrivare lì, nel gruppo dei bravi. Degli “ok”.
Ma poi?
Per superare quella soglia invisibile che divide chi ce la fa davvero da chi resta nel mucchio… serve altro.
Serve fortuna.
Sì, lo so, è fastidioso da leggere.
Suona ingiusto. Suona sbagliato.
Ma c’è una parte di me che lo sente vero.
Potresti pensare: “Allora mi sposto in un campo nuovo, meno affollato.”
Ma se è meno affollato, è anche meno richiesto.
Forse in futuro lo sarà di più. Forse no.
Di nuovo, sei nelle mani della fortuna.
E allora la domanda è questa:
Se arrivi fin dove puoi con le tue forze… …poi cosa fai?
Aspetti che ti scelga la sorte?
No.
Non ti rassegni.
Non molli.
Ti esponi.
Perché (e qui riassumo uno dei concetti di un altro libro, Il Cigno Nero di Taleb) la fortuna non la puoi controllare, ma puoi renderle più facile trovarti.
Tradotto:
- Non vinci alla lotteria se non giochi.
- Non hai una startup di successo se non la lanci.
- Non chiudi affari se non ti presenti.
- Non ti scoprono se resti zitto.
Esporsi significa mettersi in mezzo al flusso degli eventi.
Significa essere presenti dove potrebbe succedere qualcosa.
- Investi (non tutto, ma qualcosa).
- Partecipi a progetti, anche se non sei sicuro.
- Parli con persone diverse, anche se non portano nulla subito.
- Scrivi, pubblichi, mandi mail che ti mettono a disagio.
- Ti fai trovare.
Perché magari la fortuna non arriva.
Ma di sicuro non ti trova se sei fermo.
E no, non è una mancanza di rispetto verso chi ce l’ha fatta.
Anzi: è un modo più umano di vedere le cose.
Chi è in alto, molto in alto, probabilmente ha avuto bravura + X.
E quell’X non è una formula magica.
È un contesto, un incontro, una coincidenza.
Un tempismo.
Una botta di culo.
E sai cosa? Va bene così.
Anche questo è parte del gioco.
Ma voglio lasciarti con una frase, sempre di Mauboussin, che rimette le cose in prospettiva:
“Nel breve termine la fortuna può sopraffare le competenze. Ma nel lungo periodo, la fortuna si livella. E le competenze vincono.”
Quindi sì, in un contesto dove tutti sono bravi, la fortuna gioca un ruolo importantissimo per spingerti in alto.
Ma per restarci, devi saperci stare.
Lascia un commento